Promuovere un’attività con i social – Parte seconda: come sfruttare un errore per farsi pubblicità.

Oggi vi parlo di un altro caso di promozione di attività sui social (chiamiamola pure case history) che mi è balzata agli occhi navigando qua e là proprio sui social.

Il primo caso lo trovate qui. Il terzo arriverà a giorni. Restare connessi.

Il caso di oggi riguarda un simpatico esempio di interazione avvenuto quasi per caso su Twitter.

Essendo io l ‘autore di questo blog dedicato al quotidiano La Repubblica, vengo a conoscenza di un errore apparso sull’ultimo numero del magazine Il Venerdì, il settimanale di Repubblica, in cui lo scrittore Matteo Cerri (qui trovate il suo blog) viene chiamato Mario in una didascalia che accompagna la recensione del suo ultimo libro La cura del freddo, edito da Einaudi.

Ad accorgersi è stato lo stesso autore che in un tweet (lo vedete qui sotto) ringrazia per l’articolo ma confessa (o precisa, se preferite) di chiamarsi Matteo e non Mario.

Il magazine risponde subito a Cerri con questo tweet:

“Ops! Distrazione grave. Chiediamo scusa, pubblicheremo una rettifica sulprossimo numero. Grazie della collaborazione e della cortesia”.

PazzoPerRepubblica rilancia subito l’accaduto con la rubrica “Osservatorio Errori scovati dal diretto interessato. Primo caso in 13 anni di PPR.”

Cerri risponde anche qui inventandosi una sorta di concorso (o contest come direbbe qualcuno):

“Solo per oggi, amici, potete propormi un nuovo nome. Due regole: 1) Deve iniziare per M; 2) Niente nomi di brand (che poi mi tocca pagare i diritti). Il più originale vince copia di A mente fredda autografata con il nuovo nome.”

Ecco sfornato un simpatico modo per promuovere un nuovo libro.

L’idea geniale ha funzionato, sono arrivate decine di proposte e alla fine ha vinto la proposta di nome Miberno Cerri, giochino di parole legato al titolo del libro.

Le ultime dal magico mondo del Web e Social Marketing.

La settimana scorsa sono stato al tradizionale appuntamento con il Social Media e Community Management, nel quale Andrea Albanese, ideatore della Community, ha raccontato le ultime novità sul magico mondo del Web e Social Marketing.

Ecco, in pillole, le cose più rilevanti (e interessanti) emerse:

Finalmente, anche su YouTube arrivano le “Breaking News”.

Albanese dice: “YouTube ha un motore di ricerca pessimo e Facebook se lo sta mangiando. Confermo.

I giovani (in particolare gli adolescenti come mia figlia Sofia) stanno scappando da Facebook. Per andare su Instagram e Snapchat.

Su Facebook arriva il Marketplace per vendere e comprare oggetti. Ci mancava. O no?

Google Maps: la funzione ricerca parcheggi arriva anche in Italia.

Arriva anche da noi la app anonima Sarahah che raccoglie i dati degli utenti. Non ci mancava.

Negli USA debutta Facebook Watch per la produzione di contenuti video originali.

Il creatore del fenomeno “Gianluca Vacchi” si chiama Mirko Scarcella.

Facebook blocca le adv delle pagine che condividono le fake news. Mi sembra giusto.

Durante l’incontro ho avuto modo di conoscere Massimiliano Leva, uno dei (tanti) Social Media Manager di Repubblica.

Aumentano gli investimenti pubblicitari su internet. Entro il 2024 ci sarà il sorpasso sulla televisione.

Il 25 e 26 novembre ho partecipato allo IAB Forum, una delle più importanti vetrine per quanto riguarda il mondo delle innovazioni tecnologiche.

Tra le tante cose interessanti che ho ascoltato, sicuramente la più positiva riguarda l’aumento degli investimenti pubblicitari sul web che a fine anno sfioreranno il tetto dei due miliardi di euro, che significa l’11,1% in più rispetto all’anno scorso quando il livello era di 1,8 miliardi.

Una bella notizia per chi come me si occupa di Web Marketing ma anche per le aziende che finalmente dimostrano di credere seriamente nelle nuove opportunità per fare business online.

Gli investimenti su internet, dopo aver superato quelli sulla carta, danno la caccia al più importante dei media, la televisione, che conserva ancora la leadership con il 50% del totale investito contro il 20% del digitale.

Le previsioni prevedono il sorpasso del web sulla tv intorno al 2024, con un aumento delle interazioni tra i due media che si farà sempre più spazio e che assottiglierà le differenze tra pubblicità online e offline.

Importanti studi hanno infatti rilevato una sempre più forte correlazione tra gli ascolti televisivi e i trend legati alla rete. Basta vedere ciò che sta accadendo con il fenomeno del second screen, cioè l’interazione sempre maggiore tra programmi televisivi e social network, con sempre più utenti che commentano su Twitter e Facebook ciò che accade nelle dirette televisive.

Anche se non è ancora ben chiaro se a trainare il fenomeno siano i programmi tv o gli utenti stessi.

Dal Marketing al Web Marketing: la metamorfosi della comunicazione pubblicitaria.

Agli albori del Marketing le imprese promuovevano i loro prodotti/servizi con l’aiuto di un messaggio semplice e diretto ripetuto il più volte possibile ad un pubblico di potenziali clienti.

Un pubblico “di massa” attento alle novità e che poteva essere raggiunto a costi relativamente contenuti con mezzi di comunicazione altrettanto “di massa”: televisione, radio, giornali, affissioni.

Con la differenza che questo succedeva 50 anni fa, epoca in cui bastavano tre passaggi in televisione per raggiungere lo stesso target che adesso ne necessita di almeno un centinaio per essere colpito.

Giusto per tornare ai nostri tempi, da qualche anno a questa parte il Marketing si è dotato di una parolina accompagnatoria: “web”, che altro non è che il risultato dello sviluppo delle tecnologie informatiche “di massa” (internet e mobile) messe a disposizione del pubblico che si è così trasformato da passivo ad attivo, costringendo quindi le imprese a cambiare modelli di riferimento e soprattutto di comunicazione.

Benvenuti nell’era del Web Marketing, un mondo in cui chi riceve il messaggio adesso è anche libero di interpretarlo generando a sua volta un commento che l’autore del messaggio stesso (azienda o impresa) non può assolutamente ignorare.

Il potere della comunicazione si è dunque rovesciato: prima apparteneva alle aziende che urlavano slogan senza dispensare risposte, adesso è monopolio di consumatori sempre più consapevoli del loro ruolo e che tengono monitorate quotidianamente le imprese, costrette a cedere lo scettro a clienti sempre meno interessati alle novità di prodotto e sempre più impegnati nel sapere cosa pensano, di quel prodotto, gli altri comuni mortali.

I guru del marketing hanno così fatto di necessità virtù, studiando strategie di comunicazione sempre più in linea con questa novità di mercato. Per esempio evitando di proporre semplicemente “un prodotto alla massa”, ma tentando di dare spazio alla “emotività del cliente”, consapevoli che coloro che 50 anni fa ascoltavano e basta, adesso prendono il megafono e replicano.

E’ il Web Marketing, bellezza.

Investimenti pubblicitari: sale solo internet. Questo blog lo dice da tempo.

La settimana scorsa sono stati resi pubblici i dati relativi agli investimenti pubblicitari del 2012, che in generale accuseranno una perdita del 7,5% rispetto al 2011. L’unico media che sale è internet (+12%), mentre i media tradizionali subiranno tutti un forte calo: radio (– 5%), tv (– 8%), quotidiani (– 11%), periodici (– 13%), outdoor (– 15%), cinema (– 25%).

Su questo blog è da tempo che si dice che le cose stanno cambiando. Perché è cambiata la gente ed è cambiato il modo in cui la gente si imbatte nei mezzi di comunicazione. E di conseguenza è cambiato anche il marketing, che sta diventando sempre più web marketing e le aziende, se vogliono promuovere i loro prodotti e servizi, devono inevitabilmente fare i conti con la rete.