Le ultime dal magico mondo del Web e Social Marketing.

La settimana scorsa sono stato al tradizionale appuntamento con il Social Media e Community Management, nel quale Andrea Albanese, ideatore della Community, ha raccontato le ultime novità sul magico mondo del Web e Social Marketing.

Ecco, in pillole, le cose più rilevanti (e interessanti) emerse:

Finalmente, anche su YouTube arrivano le “Breaking News”.

Albanese dice: “YouTube ha un motore di ricerca pessimo e Facebook se lo sta mangiando. Confermo.

I giovani (in particolare gli adolescenti come mia figlia Sofia) stanno scappando da Facebook. Per andare su Instagram e Snapchat.

Su Facebook arriva il Marketplace per vendere e comprare oggetti. Ci mancava. O no?

Google Maps: la funzione ricerca parcheggi arriva anche in Italia.

Arriva anche da noi la app anonima Sarahah che raccoglie i dati degli utenti. Non ci mancava.

Negli USA debutta Facebook Watch per la produzione di contenuti video originali.

Il creatore del fenomeno “Gianluca Vacchi” si chiama Mirko Scarcella.

Facebook blocca le adv delle pagine che condividono le fake news. Mi sembra giusto.

Durante l’incontro ho avuto modo di conoscere Massimiliano Leva, uno dei (tanti) Social Media Manager di Repubblica.

Appunti del weekend (25-26 marzo): #TrattatidiRoma, #PapaFrancescoaMilano, #ArmandoTesta, #Triplicate, #SingularityU, #Squarespace, #Cappella Espiatoria.

Il weekend che sta per chiudersi verrà ricordato per i due eventi di Roma e Milano, rispettivamente il vertice dei grandi d’Europa per celebrare i sessant’anni del Trattato di Roma e la visita di Papa Francesco nella città meneghina.

A sentire i telegiornali, specialmente il TG5, sembrava che a Milano stesse per arrivare l’uragano Katrina, non Francesco: “Allerta massima, sicurezza a rischio, forze dell’ordine schierate”. Cos’è, la guerra? Idem a Roma.

E infatti non è successo praticamente nulla.

Per la visita del Papa a Milano è stato addirittura creato un sito, neanche così malvagio. Serviva raccogliere info per il circa milione di fedeli che attendevano il Pontefice al Parco di Monza. Surclassato Ligabue.

Questo weekend, per fortuna, non è morto nessuno. Di famoso, ovviamente. Vi ricordo che ho postato questa roba alle 15.30, quindi la domenica è ancora lunga.

A proposito di famosi scomparsi, famosi bravi, giovedì scorso era il centesimo anniversario della nascita di Armando Testa, probabilmente il pubblicitario italiano più conosciuto nel mondo (se la gioca con Gavino Sanna ed Emanuele Pirella).

Una pagina, giovedì scorso su Repubblica, ricordava il centenario della nascita di Armando Testa (prima foto).

Ad aprile uscirà Triplicate il nuovo album triplo di Bob Dylan (seconda foto).

Il 27 e il 28 settembre tenetevi liberi. A Milano si terrà il summit SingularityU Italy. Io me lo segno, ma prima devo trovare 1.190 euro.

Ho scoperto Squarespace, una nuova piattaforma CMS (terza foto) per creare siti “home made”. Gli dò un’occhiata e poi vi dico.

Chiudo con una nota romantica. Leggo sul Corriere Milano di un decina di giorni fa (eh sì, ho un sacco di arretrati) che a Monza (dove sono nato 54 anni fa) hanno riaperto al pubblico la Cappella Espiatoria (quarta foto), monumento a due passi dalla Villa Reale fatto realizzare da Vittorio Emanuele III sul luogo dove fu assassinato il padre, Umberto I. Lo scrivo perché davanti a questo posto ci sono passato ogni giorno per cinque anni quando andavo all’Istituto Statale d’Arte .

 

 

 

Dal Forum dell’Economia Digitale una conferma: chi non investe sul digital resta indietro.

Oggi sono stato al Forum dell’Economia Digitale organizzato da Confindustria e sponsorizzato, alla grande, da Facebook. Ed è proprio di Facebook che si è parlato prevalentemente, che poi è anche il motivo per cui ho partecipato al Forum.

Come sempre, in sala, era più la gente che chattava e/o postava, di quella che guardava e/o ascoltava.

Oggi ho avuto l’ennesima conferma che, in questo preciso momento storico, chi non investe sul digital e sui social in particolare, resta indietro. Nessuna novità rilevante, quindi, però un’importante conferma, che smentisce le voci su una possibile crisi di Facebook.

Tra le cose interessanti che mi sono appuntato, almeno fino a che sono rimasto, ci sono queste:

Il 60% dei ragazzi sta studiando per fare un lavoro che ancora non esiste (Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria).

Siamo al 25esimo posto in Europa per lo sviluppo digitale. Sembra una buona notizia ma potrebbe anche non esserlo (Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria).

Nel 2020 il 75% dei contenuti condivisi sui device saranno video (Laurent Solly, Direttore Facebook per il Sud Europa).

E poi, segnalo la bella storia della Birra Baladin, realtà del cuneese, raccontata dal suo fondatore Teo Musso. Baladin, per arrivare dov’è arrivata, ha puntato tantissimo sui social. Chapeau.

Tra gli interventi, interessanti quello di Giovanni Malagò, Elisa Di Francisca e Gregorio Paltrinieri che hanno parlato del rapporto tra lo sport e i social. E quello di Andrea Guerra, Presidente Esecutivo Eataly.

Grandissimo, come sempre, Marco Montemagno, che ha presentato l’evento insieme a Stefania Pinna.

Cresce la SocialMediAbility delle aziende italiane, ma c’è ancora tanto da fare.

osservatorio iulm social mediaIl 28 gennaio scorso ho partecipato all’evento La SocialMediAbility delle aziende italiane, in cui l’Osservatorio IULM sui Social Media (in collaborazione con BlogMeter) ha presentato i risultati della consueta ricerca annuale sull’utilizzo dei canali social da parte delle aziende italiane.

Seppur in crescita, l’indice medio della SocialMediAbility ci disegna uno scenario sconfortante: c’è infatti ancora tanta strada da fare affinché le aziende italiane scoprano le vere potenzialità del Social Media Marketing.

Ma vado con ordine.

La ricerca si è basata su un panel di 720 tra grandi, medie e piccole aziende italiane, selezionate tramite sorteggio, e suddivise in 6 categorie di appartenenza: Alimentare, Arredamento, Banche, Hospitality, Moda e Aziende appartenenti al cosiddetto B2B (manifattura, legno, gomma, plastica e metallurgia).

I principali dati emersi sono questi:

Il 25% delle aziende monitorate non possiede ancora un sito internet. Dato molto grave, considerata ormai l’importanza della rete nel rapporto con i consumatori
Il 73% delle aziende utilizza almeno un canale social. Dato confortante, se non fosse macchiato dal fatto che molte di queste hanno aperto il canale ma non lo hanno sviluppato
Cresce sensibilmente la presenza sui social delle PMI e si riduce quindi il divario con le grandi aziende rispetto alla ricerca dell’anno precedente
Facebook è di gran lunga il social più utilizzato con il 79%, seguito da YouTube con il 55% e da Twitter e Google+ con il 48%
Il 18% delle aziende che ha aperto un canale social non lo ha comunicato sul sito o comunque non ha i link social in evidenza sulla Home Page
Solo il 50% delle aziende ha una strategia social basata su un preciso piano editoriale, quindi un’azienda su due ha i social ma li usa senza testa (questo dato è comune a tutti i canali social attivati)
Su Facebook, quindi il social di gran lunga più gettonato, il 40% dei post è di carattere commerciale con protagonisti il brand e i suoi prodotti. Il 27% sono relativi ad eventi aziendali e solo il 16% dei post si possono classificare tra quelli “interessanti”, cioè quelli che producono davvero engagement, e creano relazioni e condivisioni tra i fan della pagina
La crescita dell’indice medio complessivo della SocialMediAbility (SMA) delle aziende è quindi modesto: si passa infatti dal 3.6 del 2013 al 4.2 del 2015, in un range da 1 a 10.

E’ chiaro che da questi dati emerge una situazione critica sull’utilizzo dei social media da parte delle aziende italiane.
Aziende che non hanno ancora compreso il vero significato della relazione con il target attraverso i canali sociali: la maggioranza di esse pensa, infatti, che sia sufficiente parlare di sé e dell’azienda con contenuti di carattere autoreferenziale per generare engagement e, magari, aumentare il fatturato. Ma purtroppo le cose non stanno così.

I social, infatti, non sono nati esclusivamente per aumentare le vendite, ma per sviluppare e migliorare la relazione con i (potenziali) clienti (il “Marketing Relazionale”), basandosi su una precisa strategia di “social caring” con fan e follower che, alla lunga, potrebbero diventare i perfetti testimonial dell’azienda e, perché no, anche acquistare e consigliare i prodotti che gli vengono proposti.

In sostanza, le aziende italiane usano i nuovi media come se fossero i vecchi media: la stessa strategia adottata per i canali offline (tv, stampa, radio) viene replicata per quelli online, che necessitano invece di argomenti e strategie decisamente diversi.

Al termine della presentazione è partita un’interessante tavola rotonda dalla quale sono emerse nuove e preoccupanti rivelazioni. Su tutte, quella che la maggior parte dei siti delle aziende monitorate non è responsive. E in un periodo storico in cui è avvenuto il sorpasso delle visite da mobile sulle visite da desktop, la cosa è deprimente.

La discussione ha portato anche a consigli e soluzioni per cercare di tamponare la gravità dello scenario che la ricerca ha svelato.

Ma di questo parlerò nel prossimo post.

Intanto, se volete qualche consiglio su come migliorare la vostra presenza sui social media, scrivetemi. Sarò felice di scambiare due chiacchiere con voi.

La rivoluzione grafica di Twitter: profili personali simili a quelli di Facebook.

Avviso a tutti gli amanti di Twitter, o quantomeno a quelli che preferiscono il Social Network dell’uccellino blu a Facebook e agli altri Social.

E’ infatti in via di sdoganamento una nuova versione del profilo personale che aggiorna graficamente la vostra pagina e la rende più impattante e molto simile alla pagina personale di Facebook.

Il restyling prevede un utilizzo maggiore delle fotografie, in particolare quella che diventerà la cosiddetta testata che potrà essere ulteriormente personalizzata rispetto a quella attuale.

E poi maggiori funzionalità relative ai tweets, con la notifica di quelli che hanno riscosso più interesse o che sono stati ritweettati e con una collocazione nella pagina più visibile.

Inoltre si potrà sceglie quali “timelines” visualizzare relative ad altri utenti e follower e la possibilità di selezionare solamente i tweet contenenti un’immagine o un video e quelli che l’utente ha indicato come preferiti.

La struttura della nuova pagina prevede lo sviluppo dei tweet e delle varie conversazione nella colonna centrale, in quella di sinistra ci saranno le informazioni personali dell’utente e in quella di destra i suggerimenti sui nuovi follower da seguire e le tendenze del momento.

Per me, un bel salto in avanti. Graficamente e concettualmente.

La nuova impostazione del profilo è attualmente riservato ad un piccolo gruppo di utenti, ma nelle prossime settimane le nuove funzionalità verranno estese automaticamente a tutti gli utenti di Twitter.

Nella foto la schermata del nuovo profilo Twitter di Michelle Obama, la First Lady degli Stati Uniti.