Cresce la SocialMediAbility delle aziende italiane, ma c’è ancora tanto da fare.

osservatorio iulm social mediaIl 28 gennaio scorso ho partecipato all’evento La SocialMediAbility delle aziende italiane, in cui l’Osservatorio IULM sui Social Media (in collaborazione con BlogMeter) ha presentato i risultati della consueta ricerca annuale sull’utilizzo dei canali social da parte delle aziende italiane.

Seppur in crescita, l’indice medio della SocialMediAbility ci disegna uno scenario sconfortante: c’è infatti ancora tanta strada da fare affinché le aziende italiane scoprano le vere potenzialità del Social Media Marketing.

Ma vado con ordine.

La ricerca si è basata su un panel di 720 tra grandi, medie e piccole aziende italiane, selezionate tramite sorteggio, e suddivise in 6 categorie di appartenenza: Alimentare, Arredamento, Banche, Hospitality, Moda e Aziende appartenenti al cosiddetto B2B (manifattura, legno, gomma, plastica e metallurgia).

I principali dati emersi sono questi:

Il 25% delle aziende monitorate non possiede ancora un sito internet. Dato molto grave, considerata ormai l’importanza della rete nel rapporto con i consumatori
Il 73% delle aziende utilizza almeno un canale social. Dato confortante, se non fosse macchiato dal fatto che molte di queste hanno aperto il canale ma non lo hanno sviluppato
Cresce sensibilmente la presenza sui social delle PMI e si riduce quindi il divario con le grandi aziende rispetto alla ricerca dell’anno precedente
Facebook è di gran lunga il social più utilizzato con il 79%, seguito da YouTube con il 55% e da Twitter e Google+ con il 48%
Il 18% delle aziende che ha aperto un canale social non lo ha comunicato sul sito o comunque non ha i link social in evidenza sulla Home Page
Solo il 50% delle aziende ha una strategia social basata su un preciso piano editoriale, quindi un’azienda su due ha i social ma li usa senza testa (questo dato è comune a tutti i canali social attivati)
Su Facebook, quindi il social di gran lunga più gettonato, il 40% dei post è di carattere commerciale con protagonisti il brand e i suoi prodotti. Il 27% sono relativi ad eventi aziendali e solo il 16% dei post si possono classificare tra quelli “interessanti”, cioè quelli che producono davvero engagement, e creano relazioni e condivisioni tra i fan della pagina
La crescita dell’indice medio complessivo della SocialMediAbility (SMA) delle aziende è quindi modesto: si passa infatti dal 3.6 del 2013 al 4.2 del 2015, in un range da 1 a 10.

E’ chiaro che da questi dati emerge una situazione critica sull’utilizzo dei social media da parte delle aziende italiane.
Aziende che non hanno ancora compreso il vero significato della relazione con il target attraverso i canali sociali: la maggioranza di esse pensa, infatti, che sia sufficiente parlare di sé e dell’azienda con contenuti di carattere autoreferenziale per generare engagement e, magari, aumentare il fatturato. Ma purtroppo le cose non stanno così.

I social, infatti, non sono nati esclusivamente per aumentare le vendite, ma per sviluppare e migliorare la relazione con i (potenziali) clienti (il “Marketing Relazionale”), basandosi su una precisa strategia di “social caring” con fan e follower che, alla lunga, potrebbero diventare i perfetti testimonial dell’azienda e, perché no, anche acquistare e consigliare i prodotti che gli vengono proposti.

In sostanza, le aziende italiane usano i nuovi media come se fossero i vecchi media: la stessa strategia adottata per i canali offline (tv, stampa, radio) viene replicata per quelli online, che necessitano invece di argomenti e strategie decisamente diversi.

Al termine della presentazione è partita un’interessante tavola rotonda dalla quale sono emerse nuove e preoccupanti rivelazioni. Su tutte, quella che la maggior parte dei siti delle aziende monitorate non è responsive. E in un periodo storico in cui è avvenuto il sorpasso delle visite da mobile sulle visite da desktop, la cosa è deprimente.

La discussione ha portato anche a consigli e soluzioni per cercare di tamponare la gravità dello scenario che la ricerca ha svelato.

Ma di questo parlerò nel prossimo post.

Intanto, se volete qualche consiglio su come migliorare la vostra presenza sui social media, scrivetemi. Sarò felice di scambiare due chiacchiere con voi.