Cinguettare è meglio che urlare: ecco il primo governo dell’era Twitter.

Ieri a mezzogiorno mezza Italia era sintonizzata sulla rete per sapere da quali ministri era composto il nuovo governo del professor Mario Monti.

La metà di loro era su Twitter. E non è una novità. Il microblog dei cinguettii si è infatti nuovamente dimostrato il mezzo più veloce in assoluto per carpire le notizie.

Il professore non aveva ancora presentato la su lista di ministri al presidente Napolitano che su Twitter è comparso questo messaggio inviato da uno studente: “Lorenzo Ornaghi sicuro ministro, ha già avvisato i suoi studenti che interromperà le lezioni all’università”.

E poco dopo un altro tweet: “Mi dispiace chiudere in anticipo le lezioni per ragioni a voi note. Non è un addio, confido che sia un temporaneo commiato”.

Il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, ha fornito in anticipo, sempre su Twitter, due nomi di possibili ministri: “Severino alla Giustizia, Terzi agli Esteri”.

Altri studenti universitari hanno scritto confermando che anche Anna Maria Cancellieri aveva annunciato il suo impegno governativo. Sul microblog dell’uccellino le indiscrezioni si sono rincorse per quasi tutta la mattina, anche a causa del ritardo con cui Monti ha presentato il suo team di ministri.

E  sempre via Twitter, un altro direttore di giornale, Stefano Menichini di Europa, ha buttato lì  un sospetto: “In altri tempi un’attesa così lunga l’avremmo letta in un solo modo: Napolitano sta riscrivendo la lista E forse è proprio così“.

Insomma, grande successo di pubblico e di critica per Twitter, come ai tempi delle rivolte arabe e, purtroppo, della recente alluvione in Liguria e in Lunigiana. A proposito di quest’ultimo evento, posso riportare la mia diretta testimonianza dell’efficacia di Twitter avendo io stretti legami con la Lunigiana, Pontremoli per l’esattezza, dove mia moglie ha dei parenti. Con Twitter siamo riusciti a seguire, quasi in tempo reale, l’incalzante succedersi degli avvenimenti e come fare per avere notizie su eventuali vittime o frane.

Se avete un account su Twitter e volete dire la vostra sul governo Monti, utilizzate l’hashtag #lodicoamonti

creato dal sito nonconvenzionale.com, un sito di informazione, dedicato a tutto ciò che può essere considerato “non convenzionale”, dalla comunicazione al marketing non convenzionale, dal social media al life style.

Il caso del calciatore Gibson: apre e chiude l’account su Twitter in 97 minuti.

E’ stato proprio un brutto pomeriggio quello che ha passato il centrocampista del Manchester United Darren Gibson che, attirato dalle sirene di Twitter e dal fatto che ormai su quel sito di microblogging ci vanno veramente cani e porci, ha pensato bene di aprire un account pubblico per ascoltare il calore popolare dei tifosi dei Red Devils. Risultato? Gibson ha chiuso l’account nel giro di un paio d’ore, 97 minuti per la precisione, umiliato dalle risposte dei fan (davvero poco fan) che gli hanno dato del brocco e dello strapagato. Per esempio: “Come giocatore, sei un pessimo pretesto”, “Cosa vede Ferguson in te, non lo so”, “Niente mi farebbe più piacere che vederti andare via in estate”.

Sono i rischi che si corrono volendo abusare per forza dei Social Network e della vetrina che offrono a chi vuole stare al passo coi tempi in questa caustica epoca tecnologica. A Gibson va comunque riconosciuto il merito di aver avuto coraggio, e alla fine ha pagato il fatto di non essere esattamente un campione come i suoi colleghi Rooney, Ferdinand o Giggs. In Italia, del resto, sono davvero pochi i giocatori che si espongono alle intemperie dei Social Network. Mi piace ricordare, però, il difensore della Juventus Giorgio Chiellini, uno dei primissimi calciatori italiani ad avere un account su Twitter e ad usarlo correttamente senza la mani adi strafare. Quel giusto che basta.

Altro che David Beckham. E’ Twitter il vero protagonista del nuovo spot della Diet Pepsi.

E’ in giro da qualche giorno il nuovo spot pubblicitario della Diet Pepsi che ha per protagonisti la star colombiana del momento Sofia Vergara e il calciatore David Beckham. Ma la notizia vera, quella che davvero interessa a noi che ci occupiamo di Web Marketing, è la presenza nello spot di un terzo vip: Twitter. Il sito di microblogging viene in soccorso di Sofia Vergara che, per distrarre la folla in fila al bar della spiaggia, posta un tweet in cui dice di avere appena visto David Beckham al molo vicino. Così facendo riesce a dissetarsi con una Diet Pepsi evitando di fare la coda. Credo che sia la prima volta in assoluto che un Social Network si rende protagonista di uno spot pubblicitario. Se togliamo gli spot delle compagnie telefoniche, in cui i Social Network vengono più o meno menzionati, non ricordo altri casi così eloquenti. Quindi, se vi ho incuriosito a sufficienza, qui potete guardarvi lo spot integrale.