Nanni Moretti che fa Web Marketing: Habemus Sorpresam!

Avreste mai detto che il pacato Nanni Moretti, regista di film impegnati e icona dello stile low profile, si mettesse a fare un filmato virale sulla rete per portare visitatori sul sito del suo nuovo film Habemus Papam?

E’ quello che è accaduto con FilmQuiz, un filmato realizzato dalla Sacher Film con protagonista  lo stesso Moretti che sfida i telespettatori a indovinare i titoli di quaranta film. Spiega lo stesso Moretti: «Tra questi quaranta film, venti sono facili, dieci difficili, cinque molto difficili e cinque impossibili. Impossibile che qualcuno indovini: dovrebbe essere nella mia testa. Glielo sconsiglio». Il gioco è aperto a tutti: basta andare sul sito ufficiale di Habemus Papam e inviare le 40 risposte entro il 14 maggio.

Il cinefilo che avrà dato più risposte esatte vincerà  l’intero catalogo di DVD e libri editi da Fandango, in caso di parità i premi verranno suddivisi.

E’ probabile che questo esperimento virale porterà parecchi visitatori sul sito dell’ultimo film di Moretti e scatenerà  simpatiche discussioni sui Social Network con commenti divertenti e perfettamente in linea con il target del film. Complimenti dunque al team di comunicazione che collabora con il regista romano. O avrà ideato tutto lui?


Tutti all’IKEA a giocare a nascondino: un curioso caso di Guerrilla Marketing.

Ricevo e volentieri pubblico:

Buonasera Enrico,

sono Dalila di Hagakure e ti scrivo per segnalarti un fatto molto particolare successo nel negozio IKEA di Bologna.

Si tratta di un evento spontaneo, nato su Facebook e che ha portato in negozio ben 400 persone, tutte desiderose di giocare a nascondino e di vivere un pomeriggio diverso nel negozio IKEA di Bologna.

Sei curioso di sapere comʼè andata?

Ti invito a leggere e vedere un breve video che troverai in questo post: http://www.socialmedianews.it/ikea-una-case-history-particolare

Grazie Dalila, è sicuramente una case history di estremo interesse.

Patrizia Pepe chiede scusa.

Vi ricordate cosa scrivevo tre post fa a proposito di Patrizia Pepe? Ecco, il brand di abbigliamento fiorentino ha chiesto pubblicamente scusa in un post sul blog ufficiale dell’azienda. Bravi. Ecco il post di scuse:

E’ sempre opportuno essere educati e rispettosi con le persone, anche per difendere le proprie convinzioni e il proprio lavoro?
La risposta è sì, sia offline che online.
E in queste ultime ore abbiamo imparato molto, pur essendo sui Social Media ormai da qualche anno…

Il tutto nasce da una critica ricevuta a una foto della nostra ultima campagna e in particolare a una nostra modella.
Su questo tema l’Azienda ha un’opinione ben precisa leggi qui

Rimaniamo convinti di questo e non è nostra intenzione essere Social dando opinioni banali e scontate o compiacenti.
Non pensiamo che agli utenti si debba dare sempre ragione, ma sappiamo benissimo che, qualsiasi cosa dica, la Rete è un feedback prezioso e come tale va considerato e rispettato.
Eppure talvolta in passato, ma soprattutto in questi ultimi giorni, lo abbiamo dimenticato.
Sull’onda delle emozioni e dell’orgoglio per il nostro lavoro, ci siamo fatti prendere la mano.
Adesso, a mente fredda, vogliamo scusarci dei toni e dei modi: abbiamo fatto lo stesso identico errore che leggevamo negli altri!
Patrizia Pepe è un Brand che ha sempre saputo evolversi, costantemente imparando sia dagli errori che dai successi.

Vogliamo farlo anche in questo caso e vi assicuriamo che stiamo già pianificando delle iniziative concrete.

E’ Facebook, bellezza, e tu non puoi farci niente, niente. Il caso di Patrizia Pepe.

Da qualche giorno, nella blogosfera, non si fa che parlare di un caso di cattiva gestione dei Social Media da parte di un’azienda.

Il brand in questione è Patrizia Pepe, nota marca di abbigliamento di Firenze, che ha pubblicato sulla bacheca di Facebook una foto (che vedete qui a fianco) con protagonista una modella non esattamente “in carne” che ha suscitato qualche lamentela tra i fan. Ai primi due commenti che poco gradivano l’utilizzo della foto, accusando il brand di favorire l’anoressia, Patrizia Pepe ha risposto così: “Scusate se non rispondiamo, sono provocazioni non utili.”.

Diciamo che non è il massimo del Social rispondere così. Infatti, si è scatenata la ridda dei commenti che, ad oggi, sono arrivati a 140 circa e la maggior parte di essi sono, ovviamente, negativi, anche se alcuni fan hanno difeso il brand. La situazione sembra comunque essere scivolata di mano al brand toscano, tant’è che l’episodio sta rimbalzando anche sull’altro Social Network di tendenza, Twitter, con risvolti che vi lascio solo immaginare.

Tra i commentatori di Twitter c’è anche chi sostiene che è tutta una strategia di buzz marketing per dar vita ad un caso di viral: far parlare di sè per farsi percepire come un brand che va controcorrente nell’utilizzo dei Social Network. Una cosa è certa: la discussione aumenterà la brand awereness di Patrizia Pepe. Resta da capire se la cosa porterà fatturato e vendite alla casa di abbigliamento di Firenze o solamente cattiva pubblicità.

I blogger esperti e i guru della web reputation sostengono che Patrizia Pepe abbia decisamente sbagliato approccio, perchè nei commenti a sua difesa, lo staff di Patrizia Pepe cerca di mettere in un angolo le fan (che ribattono animatamente colpo su colpo) sostenendo la tesi che le modelle sono magre per una questione di DNA. A me, tra l’altro, la modella non sembra essere particolarmente magra, visto il panorama pubblicitario che c’è in giro. E’ vero però, che c’è stata una mancanza di tatto nelle primissime risposte ai commenti dei fan su Facebook.

Concludo con una citazione: è Facebook, bellezza, e tu non puoi farci niente, niente. O meglio, una cosa la si deve fare di default: non litigare con i fan sul web.

Del caso se ne stanno occupando anche diversi blog di moda, tra cui segnalo Mind The Cap.