La pagina Facebook di Donna Moderna, un altro caso di successo sulla rete.

Riporto integralmente un interessante post che ho trovato su Stampacadabra, il blog del mio amico Thomas Ciaffoni:

Taglia il traguardo dei 100mila fan la pagina Facebook di Donna Moderna, il settimanale femminile di Mondadori che sta facendo molto bene sul web, e i numeri lo dimostrano. Non solo il profilo sul social network mostra un’ottima interattività con le lettrici (come testimonia la recente iniziativa che piazza la lettrice del mese come foto principale della pagina), ma anche il sito Internet conferma le ottime cifre: negli ultimi tre mesi sono stati 2 milioni gli utenti unici che hanno raggiunto il portale, con ben 42 milioni di pagine viste. La direzione in tandem di Patrizia Avoledo e Cipriana Dall’Orto ha trasformato il brand Donna Moderna in un sistema complessivo carta-web che riesce a coinvolgere ed attrarre lettrici, puntando su toni misurati, eleganza (mai barocca o stucchevole) e colloqualità, smarcandosi nettamente da quei toni urlati che tanto aizzano e stancano.

L’importanza delle parole chiave all’interno di un sito.

Chi mi legge con costanza (grazie) si ricorderà del post di qualche giorno fa in cui parlavo di Margaret Mazzantini e del suo ultimo libro Nessuno si salvi da solo. In quel post facevo riferimento al bel lavoro fatto da Margaret e dal suo staff per promuovere sulla rete il nuovo romanzo.

All’interno del post venivano ripetute più volte e in modo ben distribuito alcune “parole chiave” tipo Margaret Mazzantini, ultimo libro Mazzantini, Mazzantini nuovo libro etc… Google e gli altri motori di ricerca hanno premiato questa pratica, posizionando il mio post nelle prime pagine per la ricerca di quelle parole chiave.

Google, per esempio, alla ricerca Mazzantini ultimo libro mi posiziona in prima pagina. E’ facile però che, tra qualche giorno, la posizione ottenuta vada a scemare, ed è una cosa abbastanza normale, perchè Google premia la novità e la freschezza del post. E in secondo luogo io non ho interesse a far arrivare sul mio blog la gente per quelle determinate parole chiave e quindi non farò altri post utilizzandole, cosa che invece dovrei fare se mi interessasse ricevere traffico.

A conferma di tutto ciò, sono andato a consultare le statistiche del blog e ho scoperto che dalla messa on line del post sulla Mazzantini, 4 marzo 2011, sono state 29 le persone che sono arrivate qui attraverso la parola chiaveMargaret Mazzantini ultimo libro” e 14 quelle con la parola chiave ” nuovo libro Mazzantini” (vedi foto)

Quindi, se volete farvi trovare dai motori di ricerca, sappiate che uno metodi (ma non il solo) per farlo è quello di inserire in maniera intelligente all’interno del sito o del blog, le parole chiave riferite alla vostra attività o ai vostri prodotti. E’ un piccolo passo per far arrivare i potenziali clienti sulle vostre pagine.

Se questo argomento vi ha interessato e volete approfondirlo, scrivetemi una mail.

Questo post è dedicato agli idraulici di Milano, agli elettricisti di Roma e agli antennisti di Firenze.

Ma anche agli apicoltori di Treviso e agli zincatori di Caltanissetta, e a tutti coloro che hanno un’attività in proprio e la vogliono promuovere sulla rete ma non sanno da che parte iniziare.

Preciso subito che quello che sto raccontando è rivolto a coloro che hanno già un sito internet e quindi il primo passo lo devono avere già compiuto (se poi il sito fosse un blog, ancora meglio, ma su questo ci torniamo un’altra volta). Se però ci fosse ancora qualcuno che il sito internet non ce l’ha (e di questo possiamo parlarne) è comunque invitato a continuare la lettura.

Il sito internet è il minimo sindacale se si vuole essere trovati dai motori di ricerca. Ma un sito internet , adesso, non basta più. Si può avere il sito esteticamente più bello del mondo, ma se non è ottimizzato per i motori di ricerca, è come non averlo. La prima cosa da fare per renderlo visibile è ottimizzarlo al meglio per i motori di ricerca. Già, ma come? Inserendo all’interno del sito il maggior numero di “parole chiave” (keywords) relative alla propria attività. Uno dei segreti per ottimizzare al meglio le parole chiave sta nel capire bene cosa sta cercando sulla rete il nostro possibile cliente, colui che potrebbe aver bisogno dei nostri servizi. Uno strumento gratuito per capire quali sono le giuste keywords è Google Adwords Keyword Tool, cpmodo e veloce, ma che bisogna conoscere bene per poterlo usare al meglio (ne riparleremo presto). In sostanza il GAKT ci può dare una discreta idea di quanti potenziali clienti possiamo raggiungere con le parole chiave.

Una volta scoperto quali sono le parole chiave che meglio rispondono alle nostre esigenze, si cerca in tutti i modi di capitalizzarle nel sito. Una mossa intelligente e premiante è quella di acquistare i domini internet che contengono le principali parole chiave che abbiamo individuato. E così, tornando all’idraulico di Milano che mi sta leggendo, il consiglio che gli posso dare è quello di acquistare il dominio www.idraulicomilano.it, anche se qualcuno ci ha già pensato. Così come qualcun’altro ha già pensato ad acquistare il dominio www.elettricista-roma.it e il dominio www.antennista-parabolefirenze.com. In compenso, però, nessuno ha ancora acquistato il dominio www.apicoltoretreviso.it né tantomeno www.zincatorecaltanissetta.it. Potete sempre provare cambiando il suffisso finale o utilizzando dei trattini (-) tra una parola e l’altra.

Acquistare domini con all’interno le parole chiave significa dire a Google che il nostro sito è in grado di offrire immediatamente una precisa risposta a chi cerca quella determinata cosa. E così Google ci premia e ci inserisce ai primi posti della ricerca. Ma l’ottimizzazione non si ferma qui, si può fare ancora di più. Google da noi si aspetta che le nostre famose parole chiave vengano inserite correttamente anche all’interno del sito. Ma ciò non significa che si debba abusare nell’utilizzo delle keywords, perchè Google pone dei limiti oltre i quali si rischia di venire penalizzati, ottenendo così l’effetto contrario a quello sperato. Quindi è inutile che nella nostra Home Page figuri dieci volte la parola “idraulico Milano” o “elettricista Roma”, è sufficiente che ci sia due, tre, massimo quattro volte in un contesto giusto e appropriato.

Quelle che vi ho appena raccontato sono due piccole regole per ottimizzare il vostro sito, ma sono solo l’inizio. Più avanti avrò modo di approfondire ancora meglio questa pratica. Restate quindi all’ascolto e tornate a trovarmi di tanto in tanto.

E se tra di voi ci fosse qualche idraulico, elettricista, antennista, apicoltore o zincatore di Cernusco sul Naviglio (la città dove vivo e lavoro), tanto meglio. Potrò raccontargli personalmente tutto davanti ad un bel piatto di tagliolini con seppioline al nero e zucchine .

Se la lettura di questo articolo vi ha stuzzicato e volete saperne di più, scrivetemi. Sarò lieto di aiutarvi.

Arriva Google Hotpot, un altro modo intelligente per farsi trovare sulla rete.

E’ finalmente disponibile anche  in Italia da oggi la prima versione di un nuovo servizio chiamato Google Hotpot, un sistema che fornisce risposte personalizzate alle vostre ricerche su Google. Le ricerche, oltre che essere geolocalizzate, vengono fornite sulla base di raccomandazioni di altri navigatori, sulle preferenze di chi cerca e sulla vicinanza.
Per esempio, se state cercando un ristorante a Monza, Google Hotpot vi fornirà una lista di locali il più possibile vicini ai vostri gusti e, tra questi, quelli che hanno ottenuto le valutazioni migliori e quelli che si trovano più vicino a dove vi trovate al momento della ricerca. Nella foto qui sotto vedete la schermata che vi appare alla ricerca di “ristoranti a monza”.

Ne approfitto per fare i complimenti ai proprietari dell’Osteria del Cavolo di Monza, primo ristorante ad uscire nella ricerca sopracitata.

Se anche voi volete inserire la vostra attività in Google Hotpot andate a questa pagina, registratevi e seguite le istruzioni. Per qualsiasi altro chiarimento inviatemi una mail.

Avete un prodotto o un attività da lanciare? Ecco perchè conviene usare la rete.

Da qualche tempo, nel mondo della comunicazione pubblicitaria, lo scenario è cambiato: le vecchie forme di comunicazione sono entrate in crisi a causa della nascita di nuovi mezzi di comunicazione legati a internet. Non parlo di banner e di siti vetrina: quelli appartengono al cosiddetto “Web 1” quando ancora internet era solamente un altro mezzo di comunicazione che si andava ad aggiungere a quelli tradizionali offline tipo la televisione, i giornali, le affissioni, le radio etc… Parlo del fenomeno chiamato “Web 2”: mentre prima la comunicazione su internet veniva gestita e creata interamente dal cliente autore del sito, adesso i contenuti e gli argomenti li decide il visitatore, è lui che stabilisce cosa dire di un determinato prodotto e se premiarlo o meno. Il suo giudizio il consumatore lo esprime sui blog, sui forum e sui social network. E così la gente va sulla rete e dice la sua sul prodotto che ha utilizzato un minuto prima. I clienti, col tempo, si stanno accorgendo di questo, scoprendo che la gente è sempre più connessa alla rete, tramite gli smartphone, i pc portatili, la banda larga etc… Questo significa che se un’azienda vuole raggiungere il suo target deve andare a prenderlo direttamente sulla rete: è lì che si trova. Quello che prima si raccontava e si discuteva nelle piazze, nei bar e tra gli amici, adesso si dice sulla rete.

Quindi, in sostanza, quello che io propongo alle aziende è di sviluppare il loro business sulla rete, perché oggi non basta più avere un sito internet graficamente bello ed elegante, bisogna che quel sito sia raggiungibile prima di quello dei concorrenti e consenta a chi lo visita di dialogare con l’azienda per consigliare, chiedere ma anche criticare. Perché è un diritto di ogni cliente.

Se avete qualche domanda da fare scrivetemi.