Appunti d’autunno: una missione, il Trap di Ghali e il mago dello spiedo.

Rieccomi qui.

Libri. La missione dell’autunno è la seguente: terminare assolutamente entro Natale L’Adolescente di Fëdor Dostoevskij e Le Correzioni di Jonathan Frenzen.

Me lo sono imposto. Poi come va, va. Ma io ci provo.

Ho calcolato che, nello scaffale in cui accumulo i libri da leggere, ce ne sono 73. Non si può andare avanti così.

Musica. Grazie a Sofia ho scoperto un nuovo genere che mi piace molto, anche se chi lo suona potrebbe essere mio figlio, cioè il fratello di Sofia.

Parlo del Trap, che non è l’allenatore di calcio, ma un sottogenere della musica Rap. In Italia la sta suonando molto bene gente come Ghali, Sfera Ebbasta, Rkomi, Tedua e altri. Nella foto c’è Ghali.

Non si finisce mai di ascoltare.

Lavoro. Tanto, per fortuna. Continuano i piacevoli corsi di formazione sul web marketing nelle medie piccole imprese della Lombardia.

Affascinante è stato partecipare al progetto di lancio del nuovo sito di una società che si occupa di Facility Management. Per loro ho anche scritto una trentina di articoli che finiranno nel blog.

Ho fatto parte anche del team creativo impegnato nella gara per il rilancio del secondo produttore italiano di alimenti aproteici. Roba tosta. Incrociamo le dita.

E poi sto scrivendo i testi per un famoso produttore di pollo allo spiedo, il più conosciuto nel nord Italia. Si definisce il mago dello spiedo, quindi avete capito di chi si tratta.

Appunti del 5 aprile: Miscusi, Amaro della Reggia di Caserta, Francesco Motta, Premio Tenco, Il male oscuro, Giuseppe Berto, Elegia americana.

Un amico mi ha parlato di Miscusi, una piccola boutique-ristorante di sola pasta nel (più o meno) cuore di Milano.

“Adesso pasta!” recita lo slogan. Il punto esclamativo non è mio, ci tengo a dirlo.

L’idea, carina, è di due giovani ex-imprenditori: Alberto Castasegna e Filippo Mottolese. Ne parlerò con il mio amico Raffaello Ducceschi, che ha avuto un’intuizione simile, ma a Barcellona.

Leggo sul Venerdì di Repubblica che sta per nascere l’Amaro della Reggia di Caserta. L’idea è venuta a Mauro Felicori, manager bolognese che dal 2015 si prende cura dell’antico palazzo, e che ha deciso di realizzare un liquore utilizzando le erbe del giardino della Reggia, da vendere nel bookshop del palazzo e in punti vendita selezionati dalla distilleria.

A seguire, la mozzarella e il miele a marchio Reggia di Caserta. Vi terrò informati sugli sviluppi.

Occhio a Motta, non il celebre panettone, ma il cantautore pisano di famiglia livornese che ha vinto l’ultimo Premio Tenco. Il suo nuovo album, da ascoltare, si chiama La fine dei vent’anni.

Sto leggendo, da un paio di giorni, Il male oscuro, romanzo di Giuseppe Berto ristampato da Neri Pozza. Il libro ebbe particolare successo negli anni sessanta e permise a Berto di aggiudicarsi i Premi Viareggio e Campiello.

Libri che entrano nella mia lista dei desideri: Elegia americana di J.D. Vance.