Appunti del 10 ottobre: un sito di cui sono contento e altre cose.

Innanzitutto mi scuso per la prolungata assenza. Il calzolaio ha le scarpe sempre più distrutte.

Sono stato impegnato e le scarpe hanno atteso.

Anyway.

Tra le cose che ho fatto voglio segnalarvi questo sito che ho realizzato per una società che si occupa di traduzioni e trascrizioni (sotto vedete la Home Page). E’ stato un lavoro duro, corposo. Ma che alla fine ha pagato, nel senso che il risultato mi soddisfa. E ha soddisfatto anche il cliente. E qui voglio ringraziare Silvia F. per la preziosa collaborazione.

Il sito è stato realizzato con WordPress e ho fatto un minimo lavoro di SEO on Site (se non sapete cos’è chiamatemi che ve lo spiego) che sta portando a piccoli grandi risultati.

Altre cose.

Sto scrivendo una serie di articoli per una newsletter di una società che si occupa di comfort ambientale e filtrazione dell’aria.

E poi il solito lavoro di routine di cui potete leggere nei post che precedono questo.

Oltre a tanto, ma davvero tanto, new business. Che scritto in inglese fa sempre la sua bella figura.

Ah, dimenticavo: mia moglie s’è messa in testa di allargare i suoi affari anche a Milano. Quindi dovrò starle vicino per quanto riguarda il lancio pubblicitario e altre cose necessarie.

Ma passiamo alle cose interessanti.

In vacanza sono stato una settimana a Bad Gogging, in Alta Baviera. E una settimana a Dolceacqua, sopra Bordighera.

E ho letto un casino. Tra cui I fratelli Karamazov, con cui ho terminato la pianificata lettura di tutti i libri di Dostoevskij in rigoroso ordine di apparizione sulla terra.

Alla prossima.

Un perfetto esempio di “blog di viaggio” e del perché TripAdvisor ha ancora un notevole successo.

Ben tornati a tutti. A proposito di vacanze, voglio segnalarvi il blog di viaggio del mio amico e collega Roberto Fuso Nerini. Il blog si chiama Travelling Fuso ed è un perfetto esempio di come si possa utilizzare un blog (in questo caso su WordPress) per raccontare una vacanza. Roberto (in viaggio con la moglie Barbara) è appena tornato dalla Baja California, Mexico e ha raccontato per filo e per segno le loro quotidiane avventure. Si legge sulla pagina di presentazione del blog: “Questo blog nasce per raccontare la passione per i viaggi e per lasciare traccia di una nuova esperienza che sta per iniziare.”

Roberto ha uno stile di scrittura molto piacevole e ironico ed è stato appassionante seguirlo in ogni suo spostamento. Siccome anche lui si occupa di web marketing come me, non ha fatto a meno di scrivere un post sul costante successo che sta avendo TripAdvisor, anche in terra messicana. Leggete cosa scrive Roberto su TripAdvisor:

Ossessione TripAdvisor. Tutti ne parlano. Ovunque se ne parla.

E’ stato uno dei tormentoni della nostra estate messicana.
Bed and breakfast, ristoranti, locali. La domanda alla fine (spesso all’inizio) era: “come ci avete conosciuti e soprattutto scelti”?
Fino a due anni fa l’ovvia risposta sarebbe stata, Lonely Planet. Oggi, TripAdvisor. Ed è la risposta che tutti si aspettano.
Lo score e il ranking su TripAdvisor sono l’obiettivo. E il risultato di eccellenza (da 4 punti, 4 e 1/2 in su) esibito in bella vista con gli attestati personalizzati.
Le conseguenze?
Lo sforzo per elevare e mantenere alto il livello della reputazione on-line si traduce in vantaggi immediati per l’utente: attenzione al servizio, pulizia, qualità dell’offerta, gentilezza, diversificazione (a volte anche solo in piccoli dettagli) dai concorrenti.
Spesso, in maniera un po’ “ruffiana”: richieste esplicite di commenti positivi o attenzioni particolari per ottenerli. Un ristorante di San Josè del Cabo, alla nostra dichiarazione su come lo avevamo scoperto, ci ha portato e offerto un complimentary dessert. Casuale?