Socializziamo? (e altre cosine).

 

 

 

 

 

Per chi ancora non li conoscesse, vi segnalo i miei canali social.

Il mio profilo Facebook.

La pagina Facebook di Enrico Maria Porro Comunicazione.

Il mio account Twitter.

Il mio profilo Linkedin.

Il mio account Instagram.

Il mio profilo Pinterest.

E già che ci sono vi segnalo qualche novità social trovata sul bellissimo sito di Ninja Marketing.

Come utilizzare (bene) la pubblicità a San Valentino. Facciamo che vi servirà per l’anno prossimo.

Come trovare l’hashtag perfetto.

La provocazione di art guerrilla di un fotografo.

Appunti di Web Marketing (6 febbraio): adv online, Bulletin e il sorpasso del mobile sul desktop.

Rieccomi con due articoli interessanti che vi segnalo.

Entrambi li ho scovati sul sito di Ninja Marketing.

Il primo spiega perché Amazon può togliere a Google il monopolio della pubblicità online.

Il secondo parla dell’arrivo di Bulletin, la nuova app di Google che punta a trasformare tutti in reporter locali modificando sostanzialmente la funzione storica di Google News.

Infine pubblico un’interessante infografica apparsa su Repubblica del 6 febbraio che sancisce il sorpasso del mobile ai danni del desktop.

 

Appunti d’autunno: una missione, il Trap di Ghali e il mago dello spiedo.

Rieccomi qui.

Libri. La missione dell’autunno è la seguente: terminare assolutamente entro Natale L’Adolescente di Fëdor Dostoevskij e Le Correzioni di Jonathan Frenzen.

Me lo sono imposto. Poi come va, va. Ma io ci provo.

Ho calcolato che, nello scaffale in cui accumulo i libri da leggere, ce ne sono 73. Non si può andare avanti così.

Musica. Grazie a Sofia ho scoperto un nuovo genere che mi piace molto, anche se chi lo suona potrebbe essere mio figlio, cioè il fratello di Sofia.

Parlo del Trap, che non è l’allenatore di calcio, ma un sottogenere della musica Rap. In Italia la sta suonando molto bene gente come Ghali, Sfera Ebbasta, Rkomi, Tedua e altri. Nella foto c’è Ghali.

Non si finisce mai di ascoltare.

Lavoro. Tanto, per fortuna. Continuano i piacevoli corsi di formazione sul web marketing nelle medie piccole imprese della Lombardia.

Affascinante è stato partecipare al progetto di lancio del nuovo sito di una società che si occupa di Facility Management. Per loro ho anche scritto una trentina di articoli che finiranno nel blog.

Ho fatto parte anche del team creativo impegnato nella gara per il rilancio del secondo produttore italiano di alimenti aproteici. Roba tosta. Incrociamo le dita.

E poi sto scrivendo i testi per un famoso produttore di pollo allo spiedo, il più conosciuto nel nord Italia. Si definisce il mago dello spiedo, quindi avete capito di chi si tratta.

Le ultime dal magico mondo del Web e Social Marketing.

La settimana scorsa sono stato al tradizionale appuntamento con il Social Media e Community Management, nel quale Andrea Albanese, ideatore della Community, ha raccontato le ultime novità sul magico mondo del Web e Social Marketing.

Ecco, in pillole, le cose più rilevanti (e interessanti) emerse:

Finalmente, anche su YouTube arrivano le “Breaking News”.

Albanese dice: “YouTube ha un motore di ricerca pessimo e Facebook se lo sta mangiando. Confermo.

I giovani (in particolare gli adolescenti come mia figlia Sofia) stanno scappando da Facebook. Per andare su Instagram e Snapchat.

Su Facebook arriva il Marketplace per vendere e comprare oggetti. Ci mancava. O no?

Google Maps: la funzione ricerca parcheggi arriva anche in Italia.

Arriva anche da noi la app anonima Sarahah che raccoglie i dati degli utenti. Non ci mancava.

Negli USA debutta Facebook Watch per la produzione di contenuti video originali.

Il creatore del fenomeno “Gianluca Vacchi” si chiama Mirko Scarcella.

Facebook blocca le adv delle pagine che condividono le fake news. Mi sembra giusto.

Durante l’incontro ho avuto modo di conoscere Massimiliano Leva, uno dei (tanti) Social Media Manager di Repubblica.

Cresce la SocialMediAbility delle aziende italiane, ma c’è ancora tanto da fare.

osservatorio iulm social mediaIl 28 gennaio scorso ho partecipato all’evento La SocialMediAbility delle aziende italiane, in cui l’Osservatorio IULM sui Social Media (in collaborazione con BlogMeter) ha presentato i risultati della consueta ricerca annuale sull’utilizzo dei canali social da parte delle aziende italiane.

Seppur in crescita, l’indice medio della SocialMediAbility ci disegna uno scenario sconfortante: c’è infatti ancora tanta strada da fare affinché le aziende italiane scoprano le vere potenzialità del Social Media Marketing.

Ma vado con ordine.

La ricerca si è basata su un panel di 720 tra grandi, medie e piccole aziende italiane, selezionate tramite sorteggio, e suddivise in 6 categorie di appartenenza: Alimentare, Arredamento, Banche, Hospitality, Moda e Aziende appartenenti al cosiddetto B2B (manifattura, legno, gomma, plastica e metallurgia).

I principali dati emersi sono questi:

Il 25% delle aziende monitorate non possiede ancora un sito internet. Dato molto grave, considerata ormai l’importanza della rete nel rapporto con i consumatori
Il 73% delle aziende utilizza almeno un canale social. Dato confortante, se non fosse macchiato dal fatto che molte di queste hanno aperto il canale ma non lo hanno sviluppato
Cresce sensibilmente la presenza sui social delle PMI e si riduce quindi il divario con le grandi aziende rispetto alla ricerca dell’anno precedente
Facebook è di gran lunga il social più utilizzato con il 79%, seguito da YouTube con il 55% e da Twitter e Google+ con il 48%
Il 18% delle aziende che ha aperto un canale social non lo ha comunicato sul sito o comunque non ha i link social in evidenza sulla Home Page
Solo il 50% delle aziende ha una strategia social basata su un preciso piano editoriale, quindi un’azienda su due ha i social ma li usa senza testa (questo dato è comune a tutti i canali social attivati)
Su Facebook, quindi il social di gran lunga più gettonato, il 40% dei post è di carattere commerciale con protagonisti il brand e i suoi prodotti. Il 27% sono relativi ad eventi aziendali e solo il 16% dei post si possono classificare tra quelli “interessanti”, cioè quelli che producono davvero engagement, e creano relazioni e condivisioni tra i fan della pagina
La crescita dell’indice medio complessivo della SocialMediAbility (SMA) delle aziende è quindi modesto: si passa infatti dal 3.6 del 2013 al 4.2 del 2015, in un range da 1 a 10.

E’ chiaro che da questi dati emerge una situazione critica sull’utilizzo dei social media da parte delle aziende italiane.
Aziende che non hanno ancora compreso il vero significato della relazione con il target attraverso i canali sociali: la maggioranza di esse pensa, infatti, che sia sufficiente parlare di sé e dell’azienda con contenuti di carattere autoreferenziale per generare engagement e, magari, aumentare il fatturato. Ma purtroppo le cose non stanno così.

I social, infatti, non sono nati esclusivamente per aumentare le vendite, ma per sviluppare e migliorare la relazione con i (potenziali) clienti (il “Marketing Relazionale”), basandosi su una precisa strategia di “social caring” con fan e follower che, alla lunga, potrebbero diventare i perfetti testimonial dell’azienda e, perché no, anche acquistare e consigliare i prodotti che gli vengono proposti.

In sostanza, le aziende italiane usano i nuovi media come se fossero i vecchi media: la stessa strategia adottata per i canali offline (tv, stampa, radio) viene replicata per quelli online, che necessitano invece di argomenti e strategie decisamente diversi.

Al termine della presentazione è partita un’interessante tavola rotonda dalla quale sono emerse nuove e preoccupanti rivelazioni. Su tutte, quella che la maggior parte dei siti delle aziende monitorate non è responsive. E in un periodo storico in cui è avvenuto il sorpasso delle visite da mobile sulle visite da desktop, la cosa è deprimente.

La discussione ha portato anche a consigli e soluzioni per cercare di tamponare la gravità dello scenario che la ricerca ha svelato.

Ma di questo parlerò nel prossimo post.

Intanto, se volete qualche consiglio su come migliorare la vostra presenza sui social media, scrivetemi. Sarò felice di scambiare due chiacchiere con voi.